“Unitevi tutti con noi, se volete compiere qualche cosa di utile; perché è coll’unione di tutti, che noi poveri e deboli come siamo, se isolati, potremo diventare una forza”.

Si costituisce sui principi dell’aiuto reciproco e dell’auto organizzazione il Manifesto di propaganda redatto dalla "Società di mutuo soccorso tra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie dell'Alta Italia”, il primo nome della Mutua sanitaria Cesare Pozzo.

Nata nel 1877 su iniziativa del personale di macchina di una delle compagnie ferroviarie dell’epoca, la Mutua sanitaria Cesare Pozzo voleva offrire alle problematiche dell’epoca una risposta che si basasse sulla solidarietà reciproca e sull’auto organizzazione con lo scopo, come si legge nel Manifesto, di “ripararci dalle disgrazie che ci possono colpire e aiutare i fratelli che soffrono”.

 

 

Il contesto storico – siamo sul finire dell’800 - nel quale nasceva la Mutua sanitaria Cesare Pozzo era caratterizzato dal passaggio dall’economia chiusa rurale all’economia aperta di mercato. Tale cambiamento portò con sé difficili condizioni di lavoro caratterizzate anche da bassi salari e dalla mancanza di protezioni sociali. Non esisteva una forma di servizio sanitario, di pensionamento e non vi era alcuna tutela per il lavoratore in caso di malattia.

La risposta del mutuo soccorso fu l’associazionismo spontaneo e la solidarietà attraverso la fratellanza operaia: il socio contribuiva versando una piccola quota mensile grazie alla quale otteneva dei sussidi per lui e per la sua famiglia in caso di malattia, invalidità o morte e, a volte, aiuti come prestiti, sostegni per l’educazione o per la nascita di figli.