La Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo ETS esprime viva soddisfazione in relazione alla sentenza resa in data 05 maggio 2023 dal Tribunale di Milano, sezione VI penale, con la quale ha condannato l’ex direttore Ferdinando Matera a 10 anni e 6 mesi di reclusione, e l’ex presidente Armando Messineo a 6 anni e 9 mesi di reclusione, oltre alle spese di giudizio ed al risarcimento del danno patito dalla Società da liquidarsi in separato giudizio civile, con una provvisionale immediatamente esecutiva di ben 2 milioni di Euro.
L’esemplare condanna inferta dal Tribunale di Milano va ben oltre rispetto a quanto richiesto dall’organo della pubblica accusa. Nel caso dell’ex presidente Messineo parliamo di un aumento di circa due anni, mentre la pena comminata all’ex direttore Matera ammonta a circa il doppio rispetto a quella richiesta.
Questo ha confermato, a pieno titolo, la bontà e fondatezza dell’estenuante impegno profuso dalla Società fin dalla denuncia-querela a suo tempo presentata ed in tutte le successive fasi processuali, per ottenere giustizia e riaffermare, con grande caparbietà, la funzione sociale e i valori che hanno reso gloriosa la sua storia fin dal 1877.
Il Presidente Tiberti, a tal proposito, dichiara: ”L’attuale Consiglio di Amministrazione, sin dal suo insediamento, ha messo in campo tutti gli sforzi ed energie, anche economiche, affinchè fosse fatta giustizia e chiarezza su quanto avvenuto. Sono stati fatti gravosi sacrifici finalizzati a risollevare la Società dalle conseguenze derivanti dalla mala gestio (che ha contraddistinto il sessennio 2014/2020), e nel contempo è stato necessario lavorare intensamente al fine di rimettere sui giusti binari la Società e riconquistare la fiducia e la credibilità nei confronti dei soci, dei partner e della collettività, dai quali, siamo certi, non mancherà il supporto necessario. La sentenza ci appaga rispetto all’intenso lavoro svolto e ci sprona a continuare in questa direzione al fine di fare chiarezza su tutti gli aspetti che hanno caratterizzato il periodo sopra citato, continuando con grande determinazione l’opera di rilancio della CesarePozzo che, ad oggi, ha ritrovato il suo sano equilibrio. Ai nostri sforzi si aggiungono quelli dei nostri legali, Lodovico Mangiarotti e Michele Bencini, che hanno patrocinato la causa.”
La CesarePozzo, nonostante le vicende giudiziarie, ha dimostrato ai propri soci e a tutti gli stakeholders la propria indiscutibile solidità, affidabilità, capacità economica e patrimoniale tale da consentirle di svolgere appieno la missione istituzionale, grazie ad una sapiente gestione dell’attuale Consiglio di Amministrazione improntata all’efficientamento dei servizi, agli investimenti nelle infrastrutture, all’implementazione delle coperture mutualistiche a vantaggio della sempre più ampia base associativa e dei relativi familiari.
Ambiziosi traguardi attendono la Società con la ferma volontà di portare avanti quei valori e principi mutualistici identitari che devono caratterizzare il futuro del Sodalizio, che il 1° maggio di quest’anno ha spento la sua 146^ candelina.