Continua la strage dei morti sul lavoro in Italia. I cinque decessi registrati in un solo giorno hanno attraversato l’Italia. Ad Arzano, un operaio di 43 anni, Giuseppe Lisbino è precipitato dal tetto del capannone da un’altezza di circa 10 metri, sul quale stava montando un impianto di pannelli fotovoltaici. A Napoli,ha perso la vita un altro operaio, Giuseppe Cristiano di 66 anni, dove è stato travolto da un camion per la raccolta dei rifiuti guidato da un collega che non si sarebbe accorto della sua presenza. Nel porto di Salerno un uomo è morto e un secondo è rimasto gravemente ferito, dopo essere stati travolti sulla banchina da un trattore ralla della impresa portuale. Durante la notte, a Bologna, un operaio di 52 anni che stava lavorando al rifacimento del manto stradale sulla pista dell’aeroporto Marconi è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta, probabilmente in retromarcia. A San Polo di Piave, in provincia di Treviso, Marco Bettolini, 47 anni, di Bassano del Grappa, enologo presso la cantina Cà di Rajo è caduto insieme a un collega in una cisterna di vino a seguito di un malore per morire annegato sopraffatto dalle emissioni gassose sviluppate dal vino nella cisterna.
Una giornata che fa riflettere sulla situazione emergenziale alla quale occorre porre un fremo e che dà il via a scioperi e proteste in tutta Italia: Cgil Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero di quattro ore di tutto il sito aeroportuale e del settore dell’edilizia a Bologna mentre, le segreterie regionali e provinciali di Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti hanno indetto uno sciopero di 24 ore a partire dal pomeriggio di giovedì 14 settembre. Uno sciopero necessario, a detta dei sindacati per dire basta a “un sistema produttivo che mette il profitto davanti alla vita delle persone” e che considera i morti sul lavoro “un rischio calcolato”.
“Questi accadimenti non possono diventare la quotidianità – commenta Andrea Tiberti, presidente della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo - Ets - Ci siamo battuti nel corso di lunghi anni per i diritti e le tutele dei lavoratori del settore ferroviario e la nostra Mutua è stata capofila in questo. La nostra sede di Milano, il Salone Liberty in via San Gregorio, ha ospitato il primo sciopero di categoria e assistere a queste vicende ci fa capire che bisogna imparare dalla storia e da quanto è stato fatto. Il passato ci deve mostrare la strada da seguire”.
Queste vicende non fanno altro che confermare i numeri diffusi dall’Inail qualche giorno fa che stimano una media di tre morti al giorno sul territorio italiano: da gennaio a luglio 2023, 559 vittime con numeri in aumento in Lombardia e in Abruzzo.
Intervenuto anche il presidente delal Repubblica Mattarella che ha portato l’attenzione sul tema sicurezza affermando che “i morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza”.
“Non possiamo più stare a guardare – conclude Tiberti – la CesarePozzo c’è e continuerà a sensibilizzare su questo tema e a intervenire concretamente creando alleanze, supportando, dialogando. Solo uniti riusciremo a dire basta ai morti sul lavoro!”