Le Società di mutuo soccorso si sono sviluppate in Italia nell’Ottocento, in relazione ai processi storici legati all’industrializzazione, in un contesto di dure condizioni di lavoro, bassi salari e assenza di protezioni sociali: non esisteva nessuna forma di servizio sanitario, non esisteva la pensione e in caso di malattia il lavoratore perdeva il reddito.

Le società di mutuo soccorso diedero una prima risposta basata sulla solidarietà reciproca e sull’auto-organizzazione. Loro scopo era il miglioramento delle condizioni materiali e l’istruzione dei ceti operai.  Il socio versava al sodalizio una modica quota mensile che garantiva a lui e alla famiglia sussidi in caso di malattia, di invalidità o di morte e, a volte, altri tipi di aiuto (prestiti, aiuti per l’educazione, per la nascita di figli, ecc.). Le società di mutuo soccorso sono state una prima forma di auto-organizzazione sociale che, evolvendosi, diede vita anche alle casse di prevenzione e assistenza, alle cooperative, ai sindacati e alle scuole per l'avviamento professionale.

CesarePozzo fu tra le prime. Si costituì a Milano il primo maggio 1877 con la denominazione di Società di mutuo soccorso tra Macchinisti e Fuochisti delle Ferrovie dell'Alta Italia, su iniziativa del personale di macchina di una delle compagnie ferroviarie dell’epoca. Quasi subito, e prima in Italia, acquisì una valenza nazionale, allargandosi ai macchinisti delle altre compagnie.

Da originaria associazione di categoria con finalità di aiuto reciproco e di rappresentanza, commissariata durante il fascismo, CesarePozzo nel secondo dopoguerra ha progressivamente concentrato l’attività nell’ambito dell’assistenza sanitaria, ampliando via via la sua base sociale. Negli anni ‘70 si è aperta a tutti i ferrovieri e negli anni ‘80 agli altri lavoratori dei trasporti. Dagli anni ’90, infine, tutti i cittadini possono trovare in CesarePozzo risposte adeguate e solidali ai loro bisogni sanitari.
L’attuale denominazione viene assunta nel 1994 in ricordo di uno dei primi presidenti, il macchinista Cesare Pozzo (Serravalle Scrivia 1853 - Udine 1898) che dedicò l’intera vita alla causa dei ferrovieri, distinguendosi per capacità intellettuali e organizzative, oltre che per la sensibilità ai problemi sociali dell'epoca.