E' davvero la CesarePozzo ad essere contro i propri lavoratori?
La risposta della Presidenza
Ma è davvero la Cesare Pozzo ad essere contro i propri lavoratori?
Con il presente comunicato stampa la S.N.M.S. Cesare Pozzo ETS intende replicare alle svariate informazioni false e tendenziose che sono state pubblicate quest’oggi su numerose testate giornalistiche.
È evidente che a nulla è servito l’incontro (dello scorso 18 settembre) tra la Presidenza e le Organizzazioni Sindacali, volto a riscontrare, in ossequio al legittimo diritto di informazione, tutte le richieste di chiarimento circa il bilancio 2023 e la situazione economica della Società.
In quella sede, il Presidente Dott. Tiberti ha sviscerato, senza paura ed in assoluta trasparenza, tali tematiche.
Tant’è che, a fronte delle – evidentemente pretestuose – ulteriori richieste di approfondimento emerse durante lo stesso incontro, la Presidenza ha financo coinvolto il Direttore Amministrativo, Dott.ssa Baldino, al fine di consentire un più preciso riscontro.
Nonostante quanto precede, tale possibilità non è stata colta dalle Organizzazioni Sindacali, dal momento che, al contrario di quanto anticipato, a quest’ultima non è stata indirizzata alcuna richiesta di puntualizzazione.
A tal proposito, le O.O.S.S., che tanto si fregiano di difendere i diritti del corpo dipendente e che, su pubblica piazza, tanto sono entrate nel dettaglio delle loro argomentazioni, si sono guardate bene dal scrivere nero su bianco, di aver nel corso dell’assemblea dei lavoratori (del 24.09.2024), persino illegittimamente escluso dall’adunanza la stessa Dott.ssa Baldino, nonché l’assistente alla Presidenza, invitandole calorosamente ad allontanarsi.
Mossa “astuta”, dal momento che, così facendo, sono state escluse persone in grado di fornire un contributo costruttivo nel rappresentare ai colleghi il veritiero andamento economico-finanziario della Società, oltre che di confermare o smentire il reale svolgimento dell’incontro del 18.09.2024.
Magari oggi non saremmo nemmeno qui a scrivere di tutto questo.
A ogni modo, ai Sindacati era – ed è – ben nota la situazione di difficoltà economica in cui verte oramai da anni la nostra Società. Situazione che ha portato il CdA della Mutua a intraprendere determinate azioni, quali la soppressione dell’Ufficio Risorse Umane e l’esternalizzazione della relativa funzione. Mossa che ha sì comportato il licenziamento di una (unica) dipendente, ma ha altresì generato un evidente risparmio economico a vantaggio dell’azienda.
Per tale scelta meramente strategico-economica, la Società è stata pubblicamente accusata di aver violato norme del CCNL, per non aver informato preventivamente le O.O.S.S.
Si tratta di un’accusa assolutamente infondata dal momento che la Società, infatti, ha legittimamente posto in essere un unico licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo.
È appena il caso di ricordare che, per quanto stabilito dall’art. 41 della Costituzione “l’attività economica privata è libera”.
Pertanto, proprio in forza della garanzia costituzionale della libertà dell’iniziativa economica, le valutazioni tecniche, organizzative e produttive, riguardanti la Società – e, più in particolare, un singolo licenziamento individuale –, competono unicamente al datore di lavoro.
Dunque, non si comprende in quale modo la Società abbia violato gli articoli del CCNL applicato, dal momento che non sussiste alcuna norma di legge o collettiva che prescriva una preventiva informazione in favore delle O.O.S.S. in caso di licenziamento individuale per motivi economici.
Quantomeno curioso il fatto che, già in passato, la Mutua ha posto in essere scelte di tipo gestionale/organizzativo, che hanno comportato la soppressione di funzioni. Tuttavia, alcuna rimostranza è mai stata mossa al riguardo da parte delle Organizzazioni Sindacali.
Non si comprende, pertanto, la diversa posizione assunta nei confronti di un unico licenziamento individuale con soppressione della relativa funzione.
È nell’ambito dello stesso obbiettivo di guidare la Società fuori dall’attuale stato di difficoltà che sono state selezionate con cura le cinque nuove risorse, evidentemente dotate di specifiche competenze tecniche, non presenti sino ad ora nella Mutua, e, all’uopo, con quattro di queste, è stato creato all’interno dell’azienda il nuovo Ufficio Pianificazione, Programmazione e Controllo.
Del resto, è semplice parlare di formazione dei lavoratori già in organico, se non si considera che, da un lato, per acquisire determinate competenze, sono necessari anni di studio (e talvolta un titolo di laurea o di abilitazione professionale), dall’altro, ciascun lavoratore ha diverse doti e attitudini che, magari, lo rendono in grado di svolgere meglio alcune mansioni, rispetto ad altre.
Ancora, alla base della azione delle Organizzazioni sindacali sono state poste le errate affermazioni, da un lato, di un rifiuto da parte dell’azienda di garantire il mantenimento dell’attuale livello di occupazione; dall’altro, di aver licenziato o aver messo “in condizioni di andar via” “almeno 25 lavoratori”.
Ebbene, non c’è nulla di più lontano dal vero.
In primo luogo, nell’ambito dell’incontro più volte menzionato, il Presidente ha ribadito che non è in atto alcun processo di riduzione del personale della Mutua e con ciò rassicurando in merito al fatto che, alla data odierna, è al vaglio della Società una mera riorganizzazione aziendale che non inciderà sugli attuali livelli occupazionali.
Certo è che è compito del Consiglio di Amministrazione vagliare ogni possibile alternativa volta a sollevare le sorti della Società e intraprendere le dovute iniziative.
In secondo luogo, corre l’obbligo di precisare che, dal 2021 ad oggi, si sono verificate 28 fuoriuscite di dipendenti (e non 25). Ciò che viene scientemente omesso da parte delle rappresentanze sindacali sono le motivazioni sottostanti. Infatti, di questi 28 asseriti allontanamenti, si tratta in realtà di:
- 7 risoluzioni consensuali ai sensi dell’accordo collettivo sottoscritto proprio con le O.O.S.S. in data 28.09.2021, nel corso del periodo emergenziale legato al COVID;
- 11 dimissioni volontarie;
- 2 licenziamenti per under performance;
- 3 licenziamenti per soppressione di mansione;
- 2 recessi durante il periodo di prova;
- 3 licenziamenti effettuati nei confronti di soggetti solo in apparenza destinati a funzioni lavorative, e che, tra l’altro, sono direttamente coinvolti nei fatti oggi sottoposti al vaglio dell’Autorità giudiziaria penale.
A tal proposito, proprio in relazione alle note vicende penali, si noti che, al momento dell’insediamento della nuova Presidenza, risultavano in forza oltre 126 risorse, delle quali circa 60 assunte per ragioni unicamente clientelari.
Sorprende poi il lamentato mancato coinvolgimento di alcuni (non meglio precisati) lavoratori nei processi operativi aziendali, dal momento che – come detto – in forza della garanzia costituzionale della libertà dell’iniziativa economica, le valutazioni tecniche, organizzative e produttive, riguardanti la Società, competono unicamente al datore di lavoro.
Ma non è tutto.
Stupisce la pesante accusa di sottoporre i lavoratori a “una situazione di continua tensione e stress per il clima pesante che si respira in Azienda”.
I sindacati forse non ricordano che la Società ha realizzato diverse politiche in favore dei propri lavoratori. Invero, la Mutua – tra le altre cose – ha, dapprima, sottoscritto un regolamento ad hoc per l’implementazione del lavoro agile, quale modalità alternativa di svolgimento della prestazione lavorativa; poi, nell’ottica di offrire al personale dipendente condizioni di miglior favore rispetto a quelle previste dal CCNL, ha sottoscritto un contratto integrativo aziendale; ancora, al solo fine di incentivare i lavoratori è stato riconosciuto, pur a fronte dell’andamento economico negativo della Società, un premio a titolo di welfare aziendale, sia nel 2023 sia nel 2024.
… se questa può dirsi una Società che non si prende cura del benessere dei propri dipendenti …
Quando l’azienda era governata da soggetti che – spinti dal solo interesse di arricchimento personale – ponevano in essere condotte vessatorie e intimidatorie nei confronti (anche) dei dipendenti, dove si nascondevano tutte le preoccupazioni di lavoratori e sindacati?
Colpisce, dunque, l’odierna spinta pregnante delle organizzazioni sindacali, giunte pesino a dare forte rilievo mediatico a una vicenda costruita sulla base di informazioni false e strumentalizzate.
Fa specie che proprio una delle sigle sindacali oggi promotrici, in passato, non si è mai preoccupata di alzare la voce, neppure dinnanzi a condotte (persino penalmente rilevanti) poste alla sua attenzione dai lavoratori più coraggiosi e indignati, e che, quindi, con il suo silenzio ha contribuito all’attuale stato di crisi economica che la nuova governance sta tentando faticosamente di risanare.
D’altro canto, talvolta il coraggio potrebbe essere frenato dagli interessi, spesso personali, come far guadagnare un comodo posto di lavoro a un parente prossimo.
Ciò che più preoccupa, di tutto questo, sono le pericolose conseguenze che informazioni false e fuorvianti – circa l’andamento societario e le presunte scelte aziendali – stanno avendo sull’attività economica della Mutua.
Saranno davvero consapevoli, Sindacati e lavoratori, che tutto ciò pone a repentaglio l’intero futuro aziendale, minandone – internamente – l’operatività e creando – all’esterno (come all’interno) – un grave ed irreparabile danno all’immagine della Società, già ampiamente compromessa dai raccapriccianti fatti commessi dalla precedente gestione?
Azioni come queste, attuate sulla base di decisioni mai assunte né, peraltro, mai discusse all’interno del CdA, vanno contro l’interesse della Mutua, ponendola dinnanzi al concreto rischio di un tracollo, mettendo così a repentaglio tutti i posti di lavoro.